L'anima mia si duole
nel ricordar il tempo
volare su foglie appassite
Il tuo amico viso
mi sorride senza capire
il mio starti ancora vicino
Nascondo gli occhi
sollevando il tuo esile ricordo
accarezzando e stringendolo
mentre trema la tua immagine
Anche stasera la musica
sospinge sul calar del sole
il mio mesto pianto
sulle note di un valzer
Se il tuo sonno fosse come quello di Maša,
vorrei essere io il tuo amato Schiaccianoci;
e se la maturità fosse solo un’altra infanzia,
sarei felice di ballare con te il Pas de Deux,
come fecero il Principe e la Fata Confetto:
poco prima del Valzer finale, dell’Apoteosi.
Vorrei cullare i tuoi sogni di donna bambina
al ritmo dei Fiocchi di Neve e della Foresta,
nel suono del tempo che passa e non torna:
come illusione diluita in magia, vibrazione,
come vapore, la voce ovattata del passato.

Si vola si sogna si danza,
C’è poca distanza
Fra il cielo e la terra,
Il violino che vibra
Di arcane armonie
Traduce le vie
In sentieri di fiori
Con mille colori
Che adornano il mondo,
Sui monti e sul mare
Su fiumi e colline
Facendo ballare
Di gioia e d’amore.

la Dama che invitai a danzar.
Come libellula, silenziosa essa appar
ed io col timor di fare una figuraccia.
Primo ballo che da me fu azzardato,
dopo aver qualche passo imparato.
Lei sussurra nell’orecchio che son bravo,
ma goffo e come un orso invece mi sentivo.
D’un tratto leggermente a volteggiare mi trovai
come d’incanto sulle note di quel valzer soavemente
e come il principe d’una fiaba trasportato mi sentii
con la damigella più bella a me abbracciata teneramente.
Sulle note di quel valzer le dissi t’amo immensamente
e di amarmi le chiesi sussurrando dolcemente,
poi lei, felice d’accettar la mia sì gradita proposta,
continuò a volteggiar con in viso espressione commossa.
Sulle note d’un valzer e con all’occhiello un fiore,
fu così che ci giurammo eterno amore.
Allor che io misi
gli occhi miei nei suoi
con gentil sorrisi
che legate avem gia le dita a noi
Li sulle scale delle note
poggiammo passi a sera
e con le spal devote
piegam le ore all’atmosfera
L’incanto nel volteggiar
fu come bacio puro e sano
più su nel cuor
più stringersi la mano
Però quanto fu poco il tempo per
far si che parlasse poi l’amore
ma ho ancor quel nostro unico valzer
a scandir il battito nel mio muto cuore
Son corde
Son pugni
tiranti e mollicci
Son sospiri e chiuse
Son sorrisi e lacrime
Eppure son note!
Solo note...
Nelle note del sonnambulo
la sua carne sminuzza
Bruciante tra gocce di sangue
Son laccio e malaccio
Eppure son note!
Son note!
Solo note … valzer.
la spensieratezza
della nostra gioventù,
quando tutto era perfetto
e noi ci tenevamo per mano,
e come in un giro di valzer
ci amavamo
senza pensare al domani.
Avvinghiata a te
ad occhi chiusi sognavo,
con le guance arrossate
la pelle imperlata,
era stupendo baciarti,
e quel vestito a balze
che scivolava ai miei piedi,
noi che ridendo cademmo a terra
e guardandomi negli occhi
mi hai fatta tua.
ti strinsi a me
per la prima volta.
Tu sapevi ballare
io ti sapevo ascoltare.
Felice come un bambino
io assaporavo la tua carne
ed il gusto mi pareva dolce
e la tua bellezza
un dono celestiale.
dalle labbra del pensiero
è uscito il brivido
tuffatore coraggioso
del palpare intimo
sulla pelle gocce d’acqua
di un fiume languido
sentimenti corti, scarsi
d’un intimo lapide
- Sono qui, disse il bosco,
sono qui, nell’animo
fatti fuori da quel mondo
fatti fuori subito!
lascia amore, sentimenti
chiudi a chiave il battito
vieni e respira dolce
il mio prato lucido
sdraiati con il figliolo
della luce pallida
e respira il profumo
di un raggio palpito
lascia il mondo, il materiale
vivi qui sull’albero
d’un incanto sollevato
al livello intimo
volano intriganti parole
danzando nella dimora
di un cuore.
E' un valzer lento
ma che gira all'infinito
volteggiando di sensuali passi
ritmati di bellezza di donna
e nel giro si perde
in un volteggio d'amore.
Sulle note a luci spente
nell'abbraccio stretto
annullandosi e i corpi caldi
di desiderose voglie
sfiniti e sazi
di un valzer che avvolge.