Non t’ho sentito entrare

guardavo ancora la gabbietta

al centro della stanza

con dentro il cuore da rieducare


Incurante di dubbi e condizioni

fumavo un’ala di distrazione

e mi spiralizzavo verso la volta

-tu puoi chiamarlo soffitto

ma io ho bisogno del cielo -

non a caso ci ho attaccato

stelle fosforescenti

e le proietto nell’ultimo flash notturno

per oscurarmi a modo mio


Non t’ho sentito…

forse non sei neppure entrato

solo da lontano hai tentato

di farmi sorridere

tu, la rosa e la bottiglia fredda

poi nel gesto hai nascosto la chiave


Domani, quando torni

non sporcarmi il parquet

con la mota d’altre sotto i piedi

Profilo Autore: Rita Stanzione*   Sostenitrice del Club Poetico dal 18-07-2015

Questo autore ha pubblicato 765 articoli. Per maggiori informazioni cliccare sul nome.

Commenti  

Rebecca
# Rebecca 24-10-2011 22:43
Amara presa d'atto di una dolorosa realtà. Equilibrio o rassegnazione? Ben scritta e descritta. :-)
Rita Stanzione*
# Rita Stanzione* 06-07-2014 22:11
:) grazie, Rebecca. anche se in ritardo

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