Sisifaccio Gioioso,
cotesta età appassita
è come un giorno di tristezza pieno,
giorno cupo ed alieno,
che conclude la festa di tua vita.
Soffri, vegliardo mio; non più soave
stagion, mesta è cotesta.
Altro dirti non vo’, ma la tua testa
ch’anco tardi a partir, non ti sia grave.
Da “Il sabato del villaggio" (G. Leopardi)
Garzoncello scherzoso,
Cotesta età fiorita
E’ come un giorno d’allegrezza pieno,
Giorno chiaro, sereno,
Che precorre alla festa di tua vita.
Godi, fanciullo mio; stato soave,
Stagion lieta è cotesta.
Altro dirti non vo’; ma la tua festa
Ch’anco tardi a venir non ti sia grave.
Commenti
Ciao vir, e grazie. Cerca di riderci su anche tu che, quanto a età, non scherzi. L'importante è restare garzoncelli longevi.
per parlar di se stesso in ironia
ottenendo qualcosa anche di bello
è qualcosa forsanche sovrumano…
prender inarrivabile poesia
e forgiarla sfruttando un buon cervello
in qualcosa che spieghi ciò ce siamo
e qual è l'ora adesso che viviamo!
Sono passati più di sessant'anni, ed eccomi vecchierello scherzoso. Ho pagato un normale pegno alla vita, e non mi è andata male. Ma non immaginavo che il tempo passasse così in fretta.
Molto suggestiva e lusinghiera l'immagine di Giacomo che esce dalla tomba per venire a stringermi la mano. Ma credo che farò prima io a raggiungere lui.