Tra gli erranti carboni
Le allodole di cobalto
Hanno rughe profondissime
Conservano uno sguardo che non somiglia
E mentre precipitano dall'ossa
Frantumano inguainate pelle color d'avorio

Che accada pur quel pianto
Vapore d'angoscia di avvizzita stagione umana

Ma su un fianco di pupille larghe
Tempia contro tempia
Trasfonda la nostra febbre di tacito scrigno

Non piagarmi allora
Conosco allor bene quell'acre sabbia intorbidita
E mentre tramuto di cielo per accoglierti
Mi impegno a urlare una stella che cade,

Ma i miei occhi non mi somigliano
E tu
Sete vermiglia
Sei l'ombra di tutti i miei tramonti.
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Profilo Autore: Alessandra Pulvirenti  

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Commenti  

rosa dei venti
+3 # rosa dei venti 26-10-2017 18:32
Un testo davvero intrigante, molto originale nello stile, davvero una bella poesia! :-)
Simone*
+3 # Simone* 26-10-2017 20:49
la tua scrittura sposta ogni convinzione e convenzione tra immagini di un denso impatto emotivo..compli menti
Aita Carla
+2 # Aita Carla 26-10-2017 21:43
Fantastica! Tu sei fantastica!
Questa è perla nel deserto, miniera di topazio, zaffiro, turchese!
Ti stavo aspettando da sempre e non ti servirà a nulla sfuggirmi!
Benvenuta. Osanno tutto della tua

mille grazie

Carla

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