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Che rabbia, che offesa,
vederti bruciar sola e indifesa!

Mia adorata montagna,
la tua presenza è pura arte e poesia,
da sempre fonte di ispirazione e fantasia;
fino a ieri eri verde e solare
mentre adesso ti vedo bruciare.

Chi ha osato deturpar la tua bellezza?
Chi ha osato mortificar la tua grandezza?

Che rabbia, che tristezza
vederti ardere in lontananza,
sulle alture dove il cielo si adagia a riposare,
tu che eri maestosa e ospitale,
oggi sei invasa dal fuoco infernale.

Chi ha osato bruciar la tua flora?
Chi ha osato uccidere la tua fauna?

Solo una benedizione divina
può sottrarti dal vile gesto
di un piromane disonesto...
Solo una pioggia improvvisa
può sopir l'ira del fuoco funesto
che arde l'anima di Giano Vetusto.
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Profilo Autore: Vito Marco Giuseppe  

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