Al chiarore del tuo sguardo
sorse l'alba nuova nei miei occhi...
Stormi di corvi convissero e volarono con me
fino al momento del tuo arrivo,
ove in pochi attimi incendiasti tutto,
polverizzando le selve oscure
nelle quali fino ad allora
cercavo riparo e nascondiglio...
Da me fuggì l'oscurità,
scomparì la cecità nel mio cuore,
e spuntò ancora una volta
l'ormai relegato, e come da te definito,
"sorriso simpatico"...
Ma l'assaggiarti ha deluso,
l'assaggiarti mi ha illuso
di poter ricominciare a risiedere
in mezzo alle tue braccia...
E ora sono proprio quelle braccia,
nel ricordo di un abbraccio, ad imprigionarmi...
Sono le sbarre di una cella dietro le quali
ogni notte con le lacrime della luna,
chiamate stelle, innaffio i miei sogni
per cucirne un tappeto
che con me ti accoglierà al tuo ritorno...
Dietro le quali prego il sole ogni giorno di ritardare i suoi tramonti,
perchè quando tornerai,
voglio riprendere a volare eternamente
al chiarore del tuo sguardo
e alla luce di chi dà vita a quei tuoi occhi...
Allora stormi di gabbiani
ci faranno da amaca,
e sotto di loro dondoleremo
come su un'altalena,
sfiorando le onde di ogni mare esistente...
Voleremo all'infinito, scorgendo l'indefinito,
rendendo così il nostro abbraccio
"mai più finito"...!
sorse l'alba nuova nei miei occhi...
Stormi di corvi convissero e volarono con me
fino al momento del tuo arrivo,
ove in pochi attimi incendiasti tutto,
polverizzando le selve oscure
nelle quali fino ad allora
cercavo riparo e nascondiglio...
Da me fuggì l'oscurità,
scomparì la cecità nel mio cuore,
e spuntò ancora una volta
l'ormai relegato, e come da te definito,
"sorriso simpatico"...
Ma l'assaggiarti ha deluso,
l'assaggiarti mi ha illuso
di poter ricominciare a risiedere
in mezzo alle tue braccia...
E ora sono proprio quelle braccia,
nel ricordo di un abbraccio, ad imprigionarmi...
Sono le sbarre di una cella dietro le quali
ogni notte con le lacrime della luna,
chiamate stelle, innaffio i miei sogni
per cucirne un tappeto
che con me ti accoglierà al tuo ritorno...
Dietro le quali prego il sole ogni giorno di ritardare i suoi tramonti,
perchè quando tornerai,
voglio riprendere a volare eternamente
al chiarore del tuo sguardo
e alla luce di chi dà vita a quei tuoi occhi...
Allora stormi di gabbiani
ci faranno da amaca,
e sotto di loro dondoleremo
come su un'altalena,
sfiorando le onde di ogni mare esistente...
Voleremo all'infinito, scorgendo l'indefinito,
rendendo così il nostro abbraccio
"mai più finito"...!
Commenti