La gola che ripasso poco a poco
preme l'impronta
nella fila di spalle sbriciolate
di queste corde in vita
fischiano
nebbie di pietra al vento.
Chiudo le orecchie
ho perso la paura, resta il dolore
un luogo acerbo,
getto semi ai gabbiani tra gli scarti
conto novecento anni
e non ho un ritmo per ridere
sotto il cappello screpolato della sete
preme l'impronta
nella fila di spalle sbriciolate
di queste corde in vita
fischiano
nebbie di pietra al vento.
Chiudo le orecchie
ho perso la paura, resta il dolore
un luogo acerbo,
getto semi ai gabbiani tra gli scarti
conto novecento anni
e non ho un ritmo per ridere
sotto il cappello screpolato della sete
Commenti
Un caro saluto
Antonia
Bentrovati!
"...e non ho ritmo per ridere": questo mi si incide negli occhi perchè porta un dolore astenico, al cento per cento, ancor più incisivo essendo accompagnato da quello precedente.
Beh, ti meriti un sincero applauso (anche perchè hai riportato fra noi mybakepages ed Antonia )
Carla