Quelle orme sulla neve,
come invocazioni, ci guidano
al corpo disteso, esanime.
Un fiore vermiglio si spande
sul bianco candore,
negl’occhi immoti
ancora la vampa
e il volto truce
di chi gli negò il ritorno.
Un altro ragazzo di neve
paga il riscatto dalla tirannia,
il vento, tra i rami algidi degli abeti,
sembra dire:” coraggio, verrà l’aprile”.
Commenti
Mi sei piaciuto per come ci hai raccontato questa triste immagine
Carla
Ma potrei citarla tutta, tanto è sublime poesia.
Poi perchè parla di un passato che quasi si stenta a credere vero.
Bravissimo!
Tante stelle da Ibla.