Quante volte ho varcato oceani e valli per poterti incontrare...
Ho tracciato rotte verso immagini sbiadite,
posando pietra dopo pietra,
innalzando anime per strade infinite,
tra cieli di fiaba e di cartone,
per sfiorarti
e sentire le curve del mondo.
Chilometri di foglie e vento separano
il tuo azzurro dal mio viaggio...
Chilometri di stelle e di paura,
di notte e sogni, di strade chiuse,
chilometri di materia e di avventura,
di miti affogati in un tombino,
di tenerezze appese a un filo,
di grotte allagate, di odissee in una stanza
alla ricerca di una tazza da caffè.
Vorrei fare colazione con te,
ma ci sono chilometri...
È così facile predire il futuro del prossimo passo,
ma qui i passi sono molti
per raggiungere il mio tesoro tra le colline,
per vedere nuovi alberi e calpestare altri insetti,
e nuove spine, e nuovi arbusti, e nuovi viaggi...
Io costruirò le mie ali per poterti guardare,
anche se non ti toccherò,
se per alzarmi dovrò rinnegare il suolo e i monti,
l'erba e gli stagni,
col sole in pugno e sotto il baratro,
Io Partirò...
Volerò così in alto che in quell'abisso non potrò specchiarmi,
ma i tuoi occhi, cristalli del cielo riflesso,
mostreranno agli astri il rosso fuoco di un dipinto,
di due angeli avvolti in un abbraccio, dei loro occhi,
braci dalle fiamme ardenti,
dell'eterno bagliore di chi ha vinto.
Ho tracciato rotte verso immagini sbiadite,
posando pietra dopo pietra,
innalzando anime per strade infinite,
tra cieli di fiaba e di cartone,
per sfiorarti
e sentire le curve del mondo.
Chilometri di foglie e vento separano
il tuo azzurro dal mio viaggio...
Chilometri di stelle e di paura,
di notte e sogni, di strade chiuse,
chilometri di materia e di avventura,
di miti affogati in un tombino,
di tenerezze appese a un filo,
di grotte allagate, di odissee in una stanza
alla ricerca di una tazza da caffè.
Vorrei fare colazione con te,
ma ci sono chilometri...
È così facile predire il futuro del prossimo passo,
ma qui i passi sono molti
per raggiungere il mio tesoro tra le colline,
per vedere nuovi alberi e calpestare altri insetti,
e nuove spine, e nuovi arbusti, e nuovi viaggi...
Io costruirò le mie ali per poterti guardare,
anche se non ti toccherò,
se per alzarmi dovrò rinnegare il suolo e i monti,
l'erba e gli stagni,
col sole in pugno e sotto il baratro,
Io Partirò...
Volerò così in alto che in quell'abisso non potrò specchiarmi,
ma i tuoi occhi, cristalli del cielo riflesso,
mostreranno agli astri il rosso fuoco di un dipinto,
di due angeli avvolti in un abbraccio, dei loro occhi,
braci dalle fiamme ardenti,
dell'eterno bagliore di chi ha vinto.
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