Come trascorsi invano i miei vent’anni,
in quella casa con le imposte chiuse
pur di giorno! Speranze disilluse,
poi scuse occasionali e mille inganni,

 

 

per celare a chiunque i miei malanni
che il mondo per finzioni li confuse.
Eppure già da allora a delle Muse
Scrivevo versi ed indossavo i panni

 

 

Di un misero poeta. Mia Annalisa
Che fosti per me amore a prima vista,
ancor dell’operaia ha la divisa,

 

 

o solo in casa stai a fare la madre?
O come io studente e finto artista
Sottrarti avrei voluto da quel padre!

 


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Profilo Autore: Paolo Alessandro Coscione  

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