C'era solo una strada

di fronte a me

e con lo sguardo, la seguivo,

come ogni giorno,

camminando tra molta gente che,

come me, ciechi,

si muovevano in tutta fretta,

come formiche indaffarate,

in scatole chiamate città.

Casualmente mi trovai

a distogliere lo sguardo dalla via,

dove eravamo tutte marionette.

Svoltai ad un incrocio della vita.

Mi accorsi che i miei occhi vedevano,

per la prima volta,

cose nuove e non ero cieco.

Vedevo che, oltre le consuetudini,

esisteva un nuovo vivere.

Vidi che, oltre il grigio e il fumo,

c'era l'azzurro del cielo infinito,

dove i sogni volavano liberi

e non confezionati dai media

o arrotolati sui giornali.

Assaporai l'aria della libertà,

liberandomi da tutti i mali

che ci avevano dato in dotazione,

per restare schiavi di noi stessi,

perché non c'è miglior servo

di colui che vuole rimanere servitore,

per paura di volare.

Quel giorno incontrai te, libertà e,

con te, portavi un grande dono,

l'amore e il perdono.
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Profilo Autore: Horion Enky  

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