Emozioni arruffano la memoria
nell’assurdità di passioni sdrucite
e di gesti inconsapevoli.
 
Nell’incanto del vespro
fasci di chiarore evanescente
lambiscono la collina,
accarezzando prati e fronde di alberi;
e la campagna sembra gioire
di questa benevolenza porporina,
come un finimento prezioso.
 
Risplendono comignoli e pietre,
di luce propria,
interna, non comunicata.
 
Una grande luna esile,
trasparente, irreale, falcata,
s’affaccia, incredula, dai colli dauni,
sopra gli ulivi grigi
e le case fatiscenti,
nell’aria rosata del crepuscolo,
come un osso di seppia
corroso dal sale
sulla riva del mare.
 
 
 
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Profilo Autore: Vincenzo Melino  

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Commenti  

Cristina Biga
# Cristina Biga 30-11-2012 07:16
Splendida poesia, profonda riflessione che sento molto ....
le tue poesie sono vive .... complimenti, molto molto bravo +5 ...
Vincenzo Melino
+1 # Vincenzo Melino 30-11-2012 09:33
Grazie.
Brigida Liparoti
# Brigida Liparoti 30-11-2012 20:35
...hai aperto il tappo, e dalla bottiglia sono fuoriusciti ricordi, odori, suoni e sapori della mia bella Sicilia... Grazie Vincenzo!

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