Lasciatomi alle spalle ogni fardello
e senza i graffi del tiranno tempo
mi sdraio sul velluto dei silenzi
per ascoltare i fiati della notte.

L’ho vista, è vero, a volte molto meglio
con una luna che ora non è luna.
Vestito con il manto inzaccherato,
il cielo bramerebbe non mostrarsi.

È colpa di un bizzarro autunno!
così mi dice, assai rammaricato
di non poter coprir con la sua voce
fragor di tuono messosi nel mezzo.

Intanto che la pioggia fitta scende,
converto il buio in speciale specchio
e conto rughe sulle gote emerse
assieme a quelle impresse sul mio cuore.

La notte m’è pregevole compagna,
potente il suo mister d’essere alcova
per chi maltratta ogni andar del tempo
con i frastuoni d’ìnsensati giorni.

Non ho paura di sentirmi solo
e sulle note di un antico piano
dolcezza porgo alla malinconia.

Non più sgomente, le tre quattro stelle
che forando le nubi mi stanno guardando,
vorrebbero dirmi che mi vogliono bene.

*
Antologia “Tra i riflessi della poesia” a cura del Gruppo On line (Facebook) Riflessi di Poesia, pubblicata da Amazon 2022
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Profilo Autore: Aurelio Zucchi*   Sostenitore del Club Poetico dal 04-03-2020

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