Potrei andare
a capo
ogni due
parole… come
i "poeti"
quindicenni alla
loro prima
cotta adolescenziale.
Lo feci anch'io, ma non son più adolescente,
son maturo all'anagrafe
immaturo ma vecchio nell'anima.
Potrei rimare,
fino a sacrificare
la scelta delle parole
per far fiorire le aiuole
di rime baciate
o per variare
quelle incatenate
da declamare.
Ma non fingo più d'esser poeta¹, son solo pensieri,
userò le parole che mi vengono, andando a capo
quando va a capo il pensiero.
Dilungandomi
abbastanza da esser certo che quasi nessuno leggerà tutto fino in fondo
ma non abbastanza da poter donare al mondo la mia anima
perché non son capace
perché le 17 parole di Quasimodo² le ha già scritte lui
e leggerle e rileggerle non mi ha insegnato nulla sulla sintesi.
Prolissità, prolissità sempre e comunque
tranne quando son di fronte a lei
e cerco le parole
che non arrivano, non arrivano, non arrivano…
e quando magari ne arrivano, mi sembrano insulse, indegne di lei
e taccio ancora
sognando che lei senta i tumulti del mio cuore
nel brusio delle onde del mare vicino o della gente intorno in un bar
o nel silenzio di casa sua mentre contemplo il suo sorriso
quel sorriso che mi ha stregato da un ventennio
mentre ammiro le sue mani, i suoi occhi, la sua pelle
ogni cosa di lei, che è stupenda perché è lei e non potrebbe non essere stupenda.
Sogno che senta ciò che non so dirle
mentre all'improvviso un accenno di malinconia nel suo sguardo
mi trafigge
montando il desiderio di abbracciarla, di stringerla al mio petto
di togliere terreno a malinconia o nostalgia
ma non ho neanche il coraggio
di prenderle la mano.
Riesco a stento a dirle quanto sto bene vicino a lei
magari nel saluto che farò mentre starò andando via
e non basterà a farle capire quanto già mi manca
e quanto mi mancherà fino al successivo incontro
magari tra un mese.
La stella che da anni
illumina pensieri intensi e sogni.
Una stella luminosa che adoro da lontano, nel chiuso di una consapevolezza grande:
lei è un altro mondo
un altro universo…
Lei la stella ed io l'ameba.
Lei che mi toglie tutte le parole.
Proprio nulla di nuovo sotto il sole.
Il solito vecchio troppo abusato
tema dell'amore non ricambiato.

¹: cit. Guccini
²: Ed è subito sera


2016
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Profilo Autore: ioffa  

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