Prono sul pavimento ,
tra le macerie in decadimento.
Aghi nelle vene come drappelli,
cio' che resta e' cio' che basta ,
raggio di fanali tra i vetri rotti della finestra.
Polvere che fluttua,
e' come un demone che danza,
respiro sterile e un'ascia lugubre sulla sua testa.
Damocle piange .
Denti marci, narici rigide,
tosse purulenta , pupille pallide.
Isteria in scala di grigi,
Escher nella sua mente,
necrosi sulla sua pelle.
L'ascia cade,
recide,
decapita,
decide.
Damocle sorride.