Stanze in ottava rima alla toscana (endecasillabi in schema ABABABCC).
Mi lasci sull’ingresso d’ospedale
ove m’attendon per far dei controlli
e con un fare semplice e amicale
un improvviso abbraccio qui m’ammolli
e come fosse l’atto più normale
mi stampi baci stile francobolli
su guancia destra e poi sulla sinistra
mentre il mio cuore un trabalzo registra.
Ci separiamo, vado per l’ingresso,
ti dico “ciao” e “ciao” tu mi rispondi,
procedo dritto con passo dimesso
pensando a quanto spesso mi confondi
come confuso sto gustando adesso
i già volati via cinque secondi
che son durati i due baci e l’abbraccio
del cui effetto profondo ti taccio.
Per te non è null’altro che un saluto
con un augurio che mi vada bene,
invece a stento in vero ho trattenuto
la folle voglia ch’ardea nelle vene
lungo il passaggio tra guance dovuto
d’incespicar sulle labbra per bene
con nonchalance da navigato macho
dandoti ardito un passionale bacio!
Per te saluto da semplici amici,
per me la fiaba che in cinque secondi
fiato m’ha tolto e mentre dolce dici
“Buona fortuna” con occhi profondi,
non vedo intorno persone o edifici
ma solo cuori, fiori e strani mondi,
al centro te, ti guardo fisso in faccia
mentre ti tengo stretta tra le braccia.
Mi son scordato tutta l’afa atroce
per quei due lievi baci sulle guance,
per l’armonia della tua bella voce
mentre nel cuore penetrano lance
a ricordarmi d’avanzar veloce
ché non c’è tempo più per fare ciance:
già nel reparto adesso mi si attende
per valutare se vita s’arrende…
Ho resistito ma ho desiderato
senza vergogna di baciarti in bocca!
Cinque secondi di tempo volato…
Se sol sapessi come lo si blocca
eternità sarebbe diventato
l’abbraccio nostro col bacio che schiocca
tra le saldate e calde labbra nostre
con capogiro come sulle giostre.
Ma terminati quei cinque secondi
l’abbraccio tuo libero m’ha lasciato
alla mercé di sogni vagabondi
ed alla mente il pensiero è tornato
ch’ora vai via, dagli occhi ti nascondi,
ti rivedrò dopo un mese passato
a immaginarti di me innamorata,
non solo amica disinteressata.
17/07/2023
Mi lasci sull’ingresso d’ospedale
ove m’attendon per far dei controlli
e con un fare semplice e amicale
un improvviso abbraccio qui m’ammolli
e come fosse l’atto più normale
mi stampi baci stile francobolli
su guancia destra e poi sulla sinistra
mentre il mio cuore un trabalzo registra.
Ci separiamo, vado per l’ingresso,
ti dico “ciao” e “ciao” tu mi rispondi,
procedo dritto con passo dimesso
pensando a quanto spesso mi confondi
come confuso sto gustando adesso
i già volati via cinque secondi
che son durati i due baci e l’abbraccio
del cui effetto profondo ti taccio.
Per te non è null’altro che un saluto
con un augurio che mi vada bene,
invece a stento in vero ho trattenuto
la folle voglia ch’ardea nelle vene
lungo il passaggio tra guance dovuto
d’incespicar sulle labbra per bene
con nonchalance da navigato macho
dandoti ardito un passionale bacio!
Per te saluto da semplici amici,
per me la fiaba che in cinque secondi
fiato m’ha tolto e mentre dolce dici
“Buona fortuna” con occhi profondi,
non vedo intorno persone o edifici
ma solo cuori, fiori e strani mondi,
al centro te, ti guardo fisso in faccia
mentre ti tengo stretta tra le braccia.
Mi son scordato tutta l’afa atroce
per quei due lievi baci sulle guance,
per l’armonia della tua bella voce
mentre nel cuore penetrano lance
a ricordarmi d’avanzar veloce
ché non c’è tempo più per fare ciance:
già nel reparto adesso mi si attende
per valutare se vita s’arrende…
Ho resistito ma ho desiderato
senza vergogna di baciarti in bocca!
Cinque secondi di tempo volato…
Se sol sapessi come lo si blocca
eternità sarebbe diventato
l’abbraccio nostro col bacio che schiocca
tra le saldate e calde labbra nostre
con capogiro come sulle giostre.
Ma terminati quei cinque secondi
l’abbraccio tuo libero m’ha lasciato
alla mercé di sogni vagabondi
ed alla mente il pensiero è tornato
ch’ora vai via, dagli occhi ti nascondi,
ti rivedrò dopo un mese passato
a immaginarti di me innamorata,
non solo amica disinteressata.
17/07/2023