Terzine di endecasillabi a maggiore con rime incatenate.
Piccole presuntuose onde del mare
rogliano tra gli scogli e in bianca schiuma
sommesse vanno indietro in gocce chiare
perdendosi nel mare che blu sfuma
nell’orizzonte verso azzurro cielo
solcato da barchetta bianca piuma
che par volar dell’acqua sopra il pelo
tenendo senza fretta direzione
quasi a voler raggiungere il tuo telo!
Gli occhi riporto con ammirazione
di fronte a me perché tu, mia sirena,
stesa stai sotto il sole e a protezione
mentre mi parli stesa sulla schiena
le palpebre hai già chiuso rilassata.
A denti stretti e labbra aperte appena
dall’astro caldo e brezza sbaciucchiata
or ch'è mio turno resti ad ascoltarmi
mentre di mie vicende do relata.
Passi poi, pour parler, a interrogarmi
di cose che già sai, trascorsa vita
che ripercorro immerso a biasimarmi
dei troppi errori che hanno seppellita
ogni speranza, sogno ed illusione
mettendomi davanti alla salita
che affronto strascicando col fiatone,
col cuore che sta sempre a repentaglio.
Distesa sullo scoglio che emozione
mentre d'altri incidenti dai ragguaglio
e di progetti nuovi mi racconti…
Sono tentato a fare grande sbaglio:
la tua bellezza senza farmi sconti
esacerba il nascosto desiderio,
rinforza l’ardore nei tuoi confronti…
nel mio cuore un tumulto proprio serio
m’urla impietoso «dalle un caldo bacio!»…
mi salva da quell’atto deleterio
nome su maccheroni come cacio:
ricordandoci gli ex che abbiamo avuto
slitti su quel ragazzo ricco e macho
in cui il cuor tuo da mesi s’è imbattuto.
Torno coi piedi infissi nel terreno,
alla mia nullità pago tributo
ma continuo a guardarti e sogno almeno.
12/09/2023
Piccole presuntuose onde del mare
rogliano tra gli scogli e in bianca schiuma
sommesse vanno indietro in gocce chiare
perdendosi nel mare che blu sfuma
nell’orizzonte verso azzurro cielo
solcato da barchetta bianca piuma
che par volar dell’acqua sopra il pelo
tenendo senza fretta direzione
quasi a voler raggiungere il tuo telo!
Gli occhi riporto con ammirazione
di fronte a me perché tu, mia sirena,
stesa stai sotto il sole e a protezione
mentre mi parli stesa sulla schiena
le palpebre hai già chiuso rilassata.
A denti stretti e labbra aperte appena
dall’astro caldo e brezza sbaciucchiata
or ch'è mio turno resti ad ascoltarmi
mentre di mie vicende do relata.
Passi poi, pour parler, a interrogarmi
di cose che già sai, trascorsa vita
che ripercorro immerso a biasimarmi
dei troppi errori che hanno seppellita
ogni speranza, sogno ed illusione
mettendomi davanti alla salita
che affronto strascicando col fiatone,
col cuore che sta sempre a repentaglio.
Distesa sullo scoglio che emozione
mentre d'altri incidenti dai ragguaglio
e di progetti nuovi mi racconti…
Sono tentato a fare grande sbaglio:
la tua bellezza senza farmi sconti
esacerba il nascosto desiderio,
rinforza l’ardore nei tuoi confronti…
nel mio cuore un tumulto proprio serio
m’urla impietoso «dalle un caldo bacio!»…
mi salva da quell’atto deleterio
nome su maccheroni come cacio:
ricordandoci gli ex che abbiamo avuto
slitti su quel ragazzo ricco e macho
in cui il cuor tuo da mesi s’è imbattuto.
Torno coi piedi infissi nel terreno,
alla mia nullità pago tributo
ma continuo a guardarti e sogno almeno.
12/09/2023