Vedo una lampadina
di moribondi spenti
in quel Nevada.
Vado più veloce
ogni volta che pesto gomme appiccicaticce
e la testa vaga
come la Mary Celeste
che forse sopravvive meglio da sola.
Un draugr mi fa l'occhiolino
e allora quella tempesta è solo una scenografia
di cartongesso.
Vago in cerca di una sete.
Vago e non vago, ossia dondolo;
Vago e vago, ossia la nausea.
Ossia la Madonna indignata su cui sputo.
La mamma analfabeta col SUV
si compiace del pargolo
pronto per la fabbrica.
Siamo ormai il paese dei Balocco.
Vago nel giro che si contorce
per essere diverso la volta dopo
come la serpe schiacciata in mezzo alla strada
che la gente chiama genericamente "serpe".
Ma il giro è lo stesso.
Il giro vaga con me; si lamenta dell'abito
che mai è della sera
e mai è festa dov'è notte.
Il giro è ubriaco in quanto giro,
ma lucido a tal punto
da riconoscere l'agonia
di vedersi la coda.
Il giro è vago come il nervo:
così comando un altro giro,
perché non sono io che servo.
di moribondi spenti
in quel Nevada.
Vado più veloce
ogni volta che pesto gomme appiccicaticce
e la testa vaga
come la Mary Celeste
che forse sopravvive meglio da sola.
Un draugr mi fa l'occhiolino
e allora quella tempesta è solo una scenografia
di cartongesso.
Vago in cerca di una sete.
Vago e non vago, ossia dondolo;
Vago e vago, ossia la nausea.
Ossia la Madonna indignata su cui sputo.
La mamma analfabeta col SUV
si compiace del pargolo
pronto per la fabbrica.
Siamo ormai il paese dei Balocco.
Vago nel giro che si contorce
per essere diverso la volta dopo
come la serpe schiacciata in mezzo alla strada
che la gente chiama genericamente "serpe".
Ma il giro è lo stesso.
Il giro vaga con me; si lamenta dell'abito
che mai è della sera
e mai è festa dov'è notte.
Il giro è ubriaco in quanto giro,
ma lucido a tal punto
da riconoscere l'agonia
di vedersi la coda.
Il giro è vago come il nervo:
così comando un altro giro,
perché non sono io che servo.
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