Alfabeto carnale d’universo,
eri alba d’estate e tramonto d’inverno,
leggio di battiti e dolce arpa d’eterno,
capoverso del mio tempo felice,
abito di luna sulla mia cicatrice.
La valigia dei tuoi sguardi innamorati
rubava pagine di cielo smarrite,
raccoglieva rose e sottraeva destino,
ci disegnava nei pensieri di bambino.
Ameremo tutto ciò che resta di noi,
distanza, vuoto, assonanza, per poi
restarci in un per sempre sulle labbra.
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