Due ottave di settenari anapestici (nel senso che gli accenti sono in 3ª e 6ª sillaba) a rime alternate.


D'improvviso un gran lampo
rischiarisce il mio cielo,
è caduto nel campo
per squarciare quel velo
nero nero in cui inciampo
ma mi prende un gran gelo:
oltre il velo non scampo
perché resta sfacelo.

Quel che m'è balenato
in attesa del tuono
sempre buio è restato
senza accenno a perdono:
un istante è durato
ma soltanto altro tono
di corvino evocato
che non offre condono.


21/09/2024


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Profilo Autore: ioffa  

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Commenti  

Sisifo Gioioso
+1 # Sisifo Gioioso 13-10-2024 10:05
Fa male, al di là della tua perfezione stilistica, condividere un cosi cupo pessimismo. Il topos classico è che dopo la tempesta viene la quiete. Anche per Leopardi, che pure manteneva il suo pessimismo di fondo.

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