Terzine di endecasillabi canonici a maiore a rime incatenate scaturite la notte di capodanno e stese di getto in 3 riprese senza rilettura appartandomi 3 volte in stanza durante il cenone con i miei, le loro videochiamate da telefonino a parentele varie e la TV col suo conto alla rovescia. Non ho effettuato nessuna rilettura di questa roba per verificarne coerenza, correttezza, sensatezza, metrica e grammatica, non mi va più.
Le nostre convinzioni sono toste,
facile non è certo liberarsene
anche quando ci espongono a batoste…
ch’esista o non esista d’infischiarsene
un qualche dio di qualche religione
e svelti d’ogni disputa guardarsene
per evitare inutile tensione,
finisce invece che stiamo a discutere
e tutti vogliam farcene ragione
e testimoni siamo pronti a escutere
persino fatti incerti e mai vissuti
per veridicità riuscire a incutere
ai nostri “credo” tosti ed assoluti.
Tra queste convinzioni la più illogica
in cui ci siamo tutti ormai imbattuti
da quando ancor la vita era analogica¹
è che per tutti esista quella cosa
in area vagamente cardiologica
che il mondo tingerebbe tutto in rosa
e venne battezzata come “Amore”:
per tutti quanti cosa deliziosa!
Eppure a me non pare: nel mio cuore
passandoci l’amore ha fatto male
lasciando dietro sé solo dolore
ed uno stato assai confusionale.
Forse perché non sempre corrisposto…
magari in quello stato neanche vale
però due volte è parso tutto a posto
alla luce del sole dichiarato
e con futuro insieme predisposto
ma tutte e due le volte s’è sfasciato
portando via sia sogni sia progetti
lasciando debiti e un cuore spezzato,
cambiali impolverate nei cassetti,
impossibilità di ritentare
e un profondo nero che non ti aspetti.
In questo poi doveva capitare
ritorno di passione più segreta
per colei che capisti già d’amare
vent’anni prima ma era altro pianeta:
felicemente stava accompagnata
in una storia che parea concreta
come del resto anch’io la fidanzata
avevo pur se in crisi per follia
definitiva ancora non bollata²
e dai miei sogni io la tolsi via…
adesso invece è solamente lei
capace di scaldar l’anima mia:
meravigliosa, degna di gran dei
e non di questo misero fallito
che meglio definire non saprei.
Quanti pensieri e versi ho partorito
fissando nella mente gli occhi suoi
d’un verde che non è giammai sbiadito
e che trascinan come un carro i buoi
il cuore mio già stanco e rassegnato
di cui quegli occhi sono attizzatoi.
È per sognare lei che ha continuato
come se fosse intero ancora a battere
dentro il mio petto logoro e squarciato.
Naufrago son però qui senza zattere
essendo amore senza nessun senso
mancandogli il biunivoco carattere³.
Certo da parte mia davvero intenso
ma se m’amasse lei sarebbe stolta
perché son solo uno sfigato immenso!
Serata che vorrebbe esser da svolta:
ancora altre due ore a capodanno,
la notte di speranze sempre avvolta
con qualche botto andato per inganno
ma il grosso insieme ai fuochi ancora aspettano
e tutti insieme dopo spareranno,
frattanto in TV ce l’impacchettano
poveri e ricchi insieme a canticchiare
ed i miei vecchi insieme che fischiettano
mentre io qui torno per scarabocchiare
nella mia stanza fredda e solitaria
la scusa quattro pillole a calare
per solita scadenza fissa e oraria
ma torno a scriver senza più sapere
cos’abbia già narrato qui in ternaria
sequenza in strofe tipo canzoniere,
ricordo solo che la rima scelta
andava incatenata a provvedere
scorrendo lieve e pure senza spelta
sul filo di pensieri in confusione
da dipanare e scrivere alla svelta…
Duemilaventiquattro delusione
che finalmente volge a terminare…
Duemilaventicinque… delusione
che invece già s’appresta ad arrivare
e lei, la mia Sirena, chissà dove
sta questa notte pronta a festeggiare!
Guardo la foto e il cuore si commuove
e penso che potrei mandar messaggio
non certo per narrar faccende nuove
o dirle che mi manca, che il coraggio
per scriverle qualcosa oltre “Buon anno”
col panettone non stava in omaggio.
Del resto auguri per il capodanno
credo possa esser semplice e tranquillo,
senza allarmarla, senza fare danno,
senza ossessione, senza manco squillo,
semplice beep da leggere più tardi
con calma e discrezione, senza assillo
quando si placheranno quei petardi
che a mezzanotte forte echeggeranno
a salutare senza mai ritardi
speranze nuove che festeggeranno.
Adesso torno a attendere in cucina
perché se no tra un po’ mi chiameranno…
vediamo quale bella canzoncina
sta propinando adesso quella RAI
nella partecipata seratina
in cui scordarsi tentano dei guai
sempre per aspettar la mezzanotte…
sù, forza, ioffa, un bel respiro e vai!
Le feste ormai per me son interrotte,
stappato e abbiam bevuto lo spumante
ed il messaggio ho fatto a mezzanotte,
semplice senza nulla d'eclatante,
a parte quell'icona di bicchieri
soltanto un “tanti auguri” spumeggiante
senza nemmeno dir che son sinceri.
Siamo ora nel duemilaventicinque…
nulla mi par cambiato ancor da ieri
e questo cuore ancor batte e delinque.
¹: da prima del dominio del “digitale” semplicemente per indicare “dal passato”;
²: nei primi ricoveri in clinica psichiatrica della mia prima fidanzata c’era ancora l’illusione (smentita già però dagli psichiatri) che potesse guarire o almeno migliorare per tentare di andare avanti, anche se mi aveva già fatto terra bruciata intorno facendo saltare studio, lavori, amicizie… ero in uno stato orrendo e proprio durante quel periodo mi rendevo conto che mi piaceva un’amica che poi tornò a lambire la mia vita molti anni dopo e che ancora occupa il mio cuore, inconsapevole;
³: manca cioè la caratteristica più importante per l’amore, la corresponsione dei sentimenti.
31/12/2024
Commenti
Sei un Artista: uno scultore che scalpella finemente versi e metrica. La tua Musa è lì fuori, ti sta cercando... Basta non far rumore per riuscire ad ascoltarla. Esci, valle incontro, troverai le sue braccia ad accoglierti on un caldo abbraccio!
Questo è il mio augurio di Buon Anno!
N.B. Per favore evitiamo i botti per far festa: rispettiamo gli animali che si spaventano.
Perchè la nostra gioia deve procurare loro sofferenza?