Frugava nella
mia tasca
trovando dentro solo
le mie paure.
Era una mano
candida,
bianca come la neve.
Anche i capelli
erano di fiocchi lievi
ma tutto ad un tratto
ho sbirciato
in quello sguardo
che  slittava
come il pensiero
scivolando
lungo la luce riflessa
che abbagliava  
il giudizio
dei passanti.
Ho visto in quello sguardo
una porta socchiusa
e da quello spazio angusto
 si faceva strada
strisciando
l’anima
gelata dall’indifferenza
sola
 e triste.
 
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Commenti  

Francesco Losito
+3 # Francesco Losito 15-12-2012 21:46
Un'atmosfera simile a quella della mitica serie "AI CONFINI DELLA REALTA' ", dove la medesima scivola ma non troppo nell'astratto ed il risultato è una poesia dove i connotati anatomici assumono uno scheletro impalpabile ma funzionlmente efficiente (mi riferisco ai capelli ed alla mano ed allo sguardo che diventa pensiero tra essi insinuandosi... .ma che si fa frugare sdoppiando l'io dalle circostanze)... ..In sintesi, un capolavoro.
Nadezhda/Speranza
+1 # Nadezhda/Speranza 16-12-2012 22:07
grazie Francesco

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