Ho mollato la scuola diverso tempo fa.
Vivo chiuso nella mia stanza, spesso chiuso anche dentro me stesso.
A volte vorrei solo un pianto bambino, ma non riesco a piangere.

Credo che ognuno abbia la sua vocazione.
La mia è essere pazzo. La conferma è l'antipsicotico che prendo ogni sera. Invece di fare quello che vorrei, me ne sto qui sul letto tutto il giorno, rapito da un cronico torpore che mi ancora al materasso. La mia anima è questa cimice che vola vorticosamente intorno alla luce e poi sbatte al suolo. So cosa c’è al confine dei miei occhi e non mi piace. So cosa c’è oltre questa finzione (la vita) e non mi piace. Non c'è giorno che io mi chieda se sono schizofrenico, o bipolare, o chissà che altro. Ho rabbia, questo sì!
Non riesco ad oppormi alla rabbia. Non so nemmeno esattamente cosa la scateni. I muscoli cominciano ad irrigidirsi e le mani, tremanti, si chiudono a pugno. È la mia strategia per non saltare giù dal letto e spaccare tutto. Ormai le porte delle camere e il muro d'ingresso hanno ben impresso nella loro memoria il mio gancio destro.
Verso sera le mie percezioni si amplificano.
Il giorno è caos.
La sera è più nitida, più ordinata.
Io, però, funziono inversamente proporzionale. Invece di essere più pacato, scateno un’energia che mi distrugge. Impegno troppo la testa e poi vado in sovraccarico.
La notte deforma le ore e i pensieri, le parole disegnano geometrie mostruose e le ombre bramano il mio corpo. Anche il bisbiglìo proveniente dall'altra parte della casa assume connotazioni surreali. Squadroni di insetti si impadroniscono delle mie orecchie, mi parlano di me e mi gridano: - Uccidi, uccidi…! -
La bocca si schiude alla bava e questi scarabei che mi dilatano le palpebre con le loro zampette pungenti, … quanto male fanno!
Per fortuna mia madre entra in camera a salvarmi. Mi porta il farmaco e usa parole che mi distolgono dalle mie ruminazioni.
Lentamente mi addormento.

Lei è più folle di me, crede ancora che io possa guarire ed ogni mattina viene a svegliarmi come se dovessi andare a scuola...ma io ho mollato la scuola.
Diverso tempo fa!
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Profilo Autore: Lilith50  

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Commenti  

sasha
+1 # sasha 29-12-2022 20:55
Scrivere di malattie mentali non è facile; a meno che non si conoscano bene tutti i risvolti che queste, provocano; tu l'hai fatto in modo eccellente.
So di cosa parli; ne ho esperienza indiretta! :(
Lilith50
+1 # Lilith50 29-12-2022 21:18
Non ho esperienza diretta. Non ero nemmeno sicura di quello che stavo facendo. Mi sono sempre chiesta chi è che stabilisce il confine tra follia e normalità?
Le malattie mentali sono ancora un tabù, esattamente come il sesso e la morte. Io, di mio, ho che so camminare sul filo sospeso tra realtà diverse. Non so se può costituire un vantaggio o una eterna sofferenza. Grazie per il tuo contributo.
Fone
+1 # Fone 30-12-2022 11:50
Se hai mollato la scuola continua a vivere con la lettura, studia e dai il tuo meglio: concentrati sul costruire il domani. Coraggio.
Lilith50
# Lilith50 30-12-2022 14:46
Grazie Fone! Il tuo consiglio è apprezzato in ogni caso. Il mio racconto è inventato, verosimile ma non riguarda la mia vita. Io non ho lasciato la scuola. Forse, adesso che lavoro, studio più di prima. Ti auguro un inizio anno fantasmagorico!

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