Come da tradizione,
gli sfortunati hanno i frignoli sulle gobbe.
E più ci si allontana, a quella deriva,
nessuna voce raggiunge questa generazione.
Socchiusa -il portico è deserto perché lungo-
viene sbrinata all'alba con secchielli bollenti
e il vetro, s'indovini, esplode.

E caste e non caste
da coste a coste
le costole rimangono ai nidi.

Così vengono concepiti 
gli uccelli del malaugurio. 
Così neri da annuire ai filacci bianchi 
che agitano grotteschi a venti inventati.

I poveri scommettono che saranno più poveri
sperando di vincere.

Di cosa sappia uno straccio 
non lo sanno gli altri stracci:
ma quello che lo usa.

Una città sta sempre a ridosso della pelle;
è come un amore, una morte, un baleno.
Accarezza, accarezza:
e quando starnutisce, distratta,
lascia tagli profondi.

O peggio: ditate di sudiciume.
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Profilo Autore: Nicola Matteucci  

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