La terra degli invisibili
ci passa accanto un mare di niente
ed ecco chei conti non tornato
finché non torna il cliente

Ci sono Isidor e Ida sul ponte di lance
con un ombrello poggiato al rovescio
Nel viaggio che ho fatto nemmeno
sapevan cos'era un liscio

I venti di sangue e di festa
gli spari dai motorini
Ciliegi dolci in tempesta
migranti senza quattrini

Il tempo fa questo
ci trascina nel nulla
scordandosi il resto
in quella sua anima brulla

Leggero come il vagone capovolto
della carrozza di un contrabbandiere
Senza che un problema sia stato risolto
con le luci fitte di intere sere

Rannicchiato come un bimbo nell'ambra
in mezzo alle bolle sospese
lo attraverso come la sua ombra
perdendo tutte le mie pretese

Adesso Isidor la prende per mano
ogni volta è sempre la stessa nave
L'andare indietro che pare lontano
Ci dà ancora buca il primo fiocco di neve
Profilo Autore: Nicola Matteucci  

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