“Sembri una zarina"
luccica in ghiaccio appena sciolto
lo sguardo di velluto chiaro
che m’avvolge
e io fantastico d’essere con te
almeno la Karenina
nell’ipotetico nostro segreto giardino
seppur d’inverno.
Ma tutto questo è intriso
di rimpianto congelato
e il mio cuore si gretola,
se mai ne avessi avuto uno.

Fu sulla prospettiva Nevsky
che si ghiacciarono gli entusiasmi
e decidemmo allora
quello che era giusto.
Ma il giusto non coincide
necessariamente con il bene
e la storia ad usum delphini
s’affianca sempre a quella dolorosa, nascosta.

Ti dipinsi così in spazi convessi senza fine
altrimenti detti cieli,
ma giammai riuscii, riesco e riuscirò
a immortalare con nessun colore
denso o trasparente
il tuo sguardo implorante e sulfureo
che si posa su di me,
carico di biasimo e desiderio
in un viale rettilineo
senza un dove.
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Profilo Autore: Carla Vercelli  

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Commenti  

Silvana Montarello
# Silvana Montarello 01-01-2018 15:49
Fantastica poesia, dipingere in spazi senza fine detti cielo...meravig liosa complimenti ciao.
Carla Vercelli
# Carla Vercelli 04-01-2018 18:24
Grazie Silvana. "Zarina" è una delle mie poche poesie in cui parlo di un rimpianto... di solito preferisco poetare ricordi e rimorsi...ma in questo caso non potevo fare altrimenti.

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