Ho trascorso ore con gli occhi chiusi
a guardarti ascoltare le onde,
cercando di parlarti oltre il silenzio
per non farle andare via.
Raccolto conchiglie sulle sponde
dei tuoi pensieri, e del mare che
ti carezza i piedi ne ho fatto giaciglio.
Ad un tratto ho intravisto due ali
sulla tua schiena inzuppate di schiuma,
e credo di aver scritto su un ritaglio
“Il suonatore di violino, affinchè ella
sbrogliasse i pensieri dalla rete,
incantò tra archetto e ponte il ragno”.
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