Scucio riflessi disabitati
a rischiararmi l’anima
e tu, pioggia d’abbandoni,
traduci risvegli d’autunno
a disturbar l’angolazione
d’un battito di cuor.
Sospensioni d’infinito
abitano i miei silenzi
nella luce del mattino
e non sei senso immobile
e non sei divisione,
sei amaro ritorno
d’un naufragio d’amore.