Ricordo vago di una sera magentata
Io che distendo il fiato e la mano
Io che mi cullo in logori cenci
Brusio in sottofondo...
Sugli stessi stanchi steli
Di quel ricco rosso sporco e violento
In primavera che tocca l'azzurro in pre- serata
Impresso ancora sugli aprilini steli
Io che distendo il fiato e la mano
Cercando le stelle assonnato
E un senso di strano s'incendia in mente
E un senso di strano s'incendia in mente
Io che mi cullo in logori cenci
Lunghi e unghie e crespi capelli
Senza sensi, pesi, pensieri... Che belli
I sirenosi uccelli
Che incespicano stanchi i loro versi
Brusio in sottofondo...
Sugli stessi stanchi steli
Un piccolo mondo di fragili piloti
Si destano in spessi voli
In armate di pacifici aerei nei cieli
Alla conquista dei fiori
E io come loro rinasco
Con Aprile e i suoi colori