Confeziono vuoto d’assonanze,
allineo l’inchiostro dei tuoi battiti,
le periferie del tuo cuore
lacrimano dinanzi ad un tramonto
e sono con te, coi miei spiccioli d’eco,
a baciare i confini della tua anima
feriti come spogli viali d’inverno.
Se l’infinito sapesse di noi
abiterebbe i nostri occhi
scordando l’indice del nostro dolore,
poserebbe alfabeti di farfalle
sul nostro petto smarrito
e scriverebbe ad ogni petalo d’universo:
s’amano davvero
come il mare il suo tramonto.
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