Violini di luce
corteggiano le forbici del silenzio
abbandonate ad un bivio d’autunno
ed un cruciverba lunare
s’apostrofa fra vuoti d’anima
in un vicolo d’immenso
spogliato dai paesaggi del tuo cuore.
Ed allora ripenserò
alla porta socchiusa
del mio furtivo infinito,
alla pioggia dei miei battiti,
agli spiccioli dei tuoi sguardi,
eravamo pentagrammi di stelle
rubati ai graffi del tempo.
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