Maledetto il vivere con un senso;
già: quello più distorto.
Maledetto tutto ciò che penso.
Non ha paura chi è già morto.
Maledette le bastarde coincidenze,
l'unica via per una volta solitaria.
Tutti gli insulti alle scemenze,
il bruciore di una processionaria.
Maledetta questa vita a digiuno,
ma dal digiuno il sangue porta al cervello
ciò che non può capire nessuno:
non capire niente è così bello!
Maledette le sorprese a tarda notte,
gli incontri che ha voluto il destino,
ogni singola serpe che ti fotte,
il prezzo della resa non lo riporta il listino.
Ti amo piccolo dolce mattatoio:
questa lenta morte mi tiene compagnia:
non il taglio netto di un rasoio,
ma la morte che lenta mi porta via.
Mi porta via senza l'inganno degli stili;
senza lo scrupolo della punteggiatura.
Senza neppure tagliare i fili,
senza neppure farmi una puntura.
Ora che si incrociano i destini
voglio lasciarmici schiacciare contro
e per i palati più sopraffini
mi ci lascerò spazzare dentro.
Aveva un amante la scienza,
così pure l'amore ma non la crudeltà.
Ho un banchino solitario in una stanza:
l'unico sfuggito alla realtà!
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