Non vi è foglia che si muova
ne canto d'usignolo
il ciel uggioso reclama
quella fetta d'attenzione
Eppur è sempre uguale
l'immensità celestiale
dove danzano le nuvole
toccandosi qua e là
Anelli di fumo aperti
spiragli oltre mare
profumo di salsedine
le cozze fan clacla.
Dettano il tempo
le lancette temporali
gonfiando le ali
di divina bontà
Eppure il ciel reclama
brontolii nell'aria
di raggi nascosti
attraversar dovran.
Attacca la memoria
ma ho il sole in tasca
e sul palmo scintilla
trasformando l'oscurità.
Commenti
Grazie Nanni, buona giornata.
Comunque hai ragione, basta conservarlo in tasca il sole perché possa scaldare, anche in quelle giornate, il nostro umore e scongiurare memorie e tristezza. Tu leggo sempre con piacere.
Charlie
Per il contenuto l'ho trovato sciolto, molto sentito; l'umore, come altre cose varia, anche solo scrivendone.Gra zie tante. Piaciuta.