Al petto stringo un fiore nel suo lento morire
guardo in silenzio la dolcezza disperata
che china il capo con lacrime d’anima
e profuma il sogno di mistero e cielo
lasciando nelle mani una piccola stiva
il cuore trasognato lungo la riva
adagiato in una dolce ninna nanna
folata antica di canto e panna
dispersa in un tempo lontano
dove parole di nonna sussurrano
melodia di biscotti e torte fatte a mano.
Come la rosa, i giorni si lasciano morire
non guardano più al cuore sul finire
e il tempo partorisce folletti di noia e disperazione
che saltellanti diventano asilo, illusione
rimpianti, sentimenti e fuga di passione
dimentichi sotto un tappeto di rughe
dove cercare l’ultima giovinezza sopravvissuta
quella più amata , da vivere e mai vissuta.
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LIETA GIORNATA ROSARIA.
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E con lui/lei vi ringrazio anch'io per l'attenzione dedicatami!