S’annebbia a poco a poco l’eco
del mondo muto e lago incalza
il febbrile e dissepolto volto
spettatore a ceppo d’universo, ansa.
Col petto al senno e il sogno al giogo
plana sull’anima il rimorso
d’occhi intrisi all’eterno patto
sospiro di temerario inietto.
Al mutar l’anima la malinconia
stringe la mancanza al cappio
e l’assenza alleata ritrosia
riapre porte all’io e al suo dio.
L’idea abita e dimora la mia anima
quel che fu amore ormai non è che vana
ingestione d’avara proiezione
che nulla ama se non la sua maledizione.
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Profilo Autore: Rosaria Chiariello  

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