La luna è scesa in un chiaro
dall’alto della notte per compiacersi
del canto d’un delfino in un riflesso.
Canta il poeta e sogna di lei sirena
senza la coda e di quel lume di
luna nei suoi occhi, senza permesso.

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Profilo Autore: Mirko D. Mastro  

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Passeggio
per la via dell'anima
inciampando
tra una folla di pensieri,
alla ricerca
della consapevolezza
di me stessa.

Sono fortunata,
in parte l'ho già trovata
reduce da cadute
che mi hanno insegnato
a guardare
in modo diverso, là...
dove gli altri
mettono paletti
di limiti all'orizzonte.

Io continuo affascinata
dal mio cammino,
mi rialzo
e percorro il sentiero
di questa mia anima scossa.

Ho capito
cos’è fondamentale:
“Crescere” …
mettendo in discussione
continuamente me stessa,
nella consapevolezza
che nulla vale la pena
vivere, se non l'amore.
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Profilo Autore: Pietrina Lorito  

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Quasi ogni domenica
sera prima della fine
del weekend tolgo
e aggiungo alla lista
quelle cose da fare
prima di dover morire.
A un certo punto
erano settantacinque
fino a restarne diciannove,
e ammesso che io sappia
ancora far di conto, dopo
la spunta questo fine
settimana rimani solo tu.
Tu di cui non so neppure
pronunciare il nome…
il vento tra la meliga nella
luce autunnale porterebbe
i fiori gialli fin sulla costa
dove le stelle marine
chiacchierone lo direbbero
al cembro che a sera ti parla
dalla finestra del giardino.
La sola cosa che mi manca
è fare l’amore con te ogni
volta prima di sognare,
con le tue mani sul mio
petto a mescolar emozioni.

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Profilo Autore: Mirko D. Mastro  

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Stanno come 
panni stesi 
al vento 
questi giorni, 
tra correnti
alterne, 
ora fredde, 
ora calde. 

Immobile 
la speranza
aspetta 
Il gomitolo 
del vero 
amore.
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Profilo Autore: Grazia Savonelli  

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Mi manchi 
perché la malinconia 
mi guida da te.
Mi manchi
perché non sento più
quel fischio inimitabile, 
richiamare la mia attenzione.
Mi manchi 
perché sembra un paradosso...
non posso più temere 
ne avere soggezione.
Mi manchi 
perché non sento più 
il tuo modo giocoso 
di rivolgerti a me...
troppo piccola per capire,
dando tutto per scontato.
Mi manchi 
perché non posso più ascoltare 
il racconto di quel ginocchio 
che mi fa la pelle accapponare,
quando col martello te lo sei rotto,
per paura di un licenziamento,
così, dalla malattia al lavoro sei tornato
permettendo di sfamare 
ancora la tua famiglia
e per te emigrato, non era poco.
Mi manchi 
perché pur arrossendo 
mi hai trasmesso l'amore 
che riversavi nei baci rubati
alle sempre pronte 
labbra di mia madre.
Sorgeva al mio vedere 
l’amore due piccioncini tubare...
che carezza al cuore.
Mi manchi 
perché non sono riuscita 
a dirti tutto quello che provavo.
Mi manchi 
perché dalla mia anima...
quel giorno è volato via un pezzetto di te.
Papà mi manchi 
perché come è vero
che mai si smette di essere genitori,
è anche vero che mai 
si smette di essere figli...
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Profilo Autore: Pietrina Lorito  

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Si innalzeranno
come colombe
gaie e gioconde
nel ciel del serafico
dopo la guerra
del tempo,
le nostre emozioni
di vittoria
sul nemico invisibile
dal volto senza indulgenza,
quando la speranza
di una nuova
rifioritura interiore
ci aizza
a spiccar in volo
per riconquistare
la vita.
Orsù prima
che la tua vita muoia,
ricorda di nascere
nei tuoi sogni
ogni qualvolta
il tuo cuore
crea le sue opere
sulla tela
della vita,
senza scordar mai
il peso del fardello
che in un eterno momento
imprigionando la libertà,
in realtà
la riformava
più audace di prima.
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Profilo Autore: Laura Lapietra  

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Il poeta, taluno, tenendo un verso
in ventre tocca la carta con la mano
sinistra e con la destra aziona
la penna; e si desta quando è notte.
Con lo strumento ad arco il musico,
in grembo, tocca le corde con la mano
sinistra e con la destra aziona l’archetto.
Mi ricorda i suonatori di crotte.
Il poeta, talaltro, tenendo gli occhi
al cielo tra la striscia bianca lasciata
da un aereo di linea e quella sul tavolo,
fissa un verso sulla ricevuta della spesa.
Fisso un verso sul banco con la morsa
e limo di raspa strisce come di segatura.
Dorme il poeta… uno sbadiglio
si appoggia sulla candela ancora accesa.

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Profilo Autore: Mirko D. Mastro  

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Non me ne sono forse mai
andato davvero,
la porta sempre aperta.
Tace il vento, taci ti prego… ascolta.
Non avrei mai desiderato altri battiti
del cuore sul mio petto, perduto solo
amore dietro l’unica scelta sofferta.

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Profilo Autore: Mirko D. Mastro  

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Si diffonde
in un lago calmo
come di un sassolino
i cerchi.
Non avevo molte cose da
dire, così parlai all’affetto
sull’altra sponda
con la voce degli archi.

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Profilo Autore: Mirko D. Mastro  

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Inizia da qui

l’abbandono di terreno movimento

scivola e sguscia da pori invisibili

da nervi a corda

da abnormi lenti liquidi

d’esplosivo colore

 

è chiaro e tranquillo

riporta al contare

l’esser incisivo

alla nascita

al suo urlare

di vissuta  scomodità

 

Lo lascio andare

quel che esce

 

dal suo trastullarsi nuovo

dal suo meravigliarsi sconosciuto

dal suo impetuoso sfogo

 

Lo lascio andare

 

come in ripida discesa

con sprovveduta conoscenza

con salutare impazienza

 

Finisce senza fine

Arrivando a nessun confine

Dilaga fino alla riga d’orizzonte

 

Ed oltre ancora

 

Asciugandosi la fronte

Sentendosi ancor respinto

 

Mai domo

Non dandosi per vinto

 

 

 

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Profilo Autore: Valerio Foglia*   Sostenitore del Club Poetico dal 28-02-2024

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Mi allietano l’odore salso
che impregna le narici
e occhi saturi delle parole
non dette di una giornata.
Su d’una barchetta di carta
nella lacrima dimenticata
dalla risacca, sospinta
da un vento di ali e radici.

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Profilo Autore: Mirko D. Mastro  

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Tocco con il dito

il contorno della luna

e penso al tuo sguardo

così lontano…

Passo dopo passo

ricostruisco le tue parole

non dette

 ascolto la voce  del vento

che trascina lentamente

 le nostre vite…

Quale magia può trasformare

queste acque turbolente

in placidi specchi

di  laghi  montani…

Quale magia può

regalarci quei

fili trasparenti

che legano  insieme i

nostri pensieri segreti…

Scorre il tempo

accarezza

 i nostri sogni

e ogni tanto

per caso una  luce

 improvvisa

si accende.

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Profilo Autore: barbara tascone  

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Il pensiero dei giorni passati
avvolti dalla pioggia e dal buio
ha sgombrato il ponte della vita.

C'è il fischio di una sirena che stride.

Mi ritrovo ammucchiato in fuga
odore di mirto sulla mia schiena
un filo di fumo rigido tra gli occhi.

Cento e più passi, vociare nel silenzio
che scopre i battiti del cuore notturno.

Impazzirei, se lo sentissi tacere.

Sono fermo, brontola la corsa del mare,
è lenta rinuncia di orme di sabbia.

Cresce ancora il vento, si perde in boati.

Naufraghi ascoltano le onde sirene,
per il moto dell'acqua cozza il mio sguardo.

L'alba ha un viso famelico, ingordo, 
e viziosa ingoia il mio nome. 

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Profilo Autore: Libero  

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È nei momenti bui
che quel fiore invisibile, 
dentro noi, 
fa capolino, 
cerca di colorare
quel nero che 
ci opprime.

Avrà diversi nomi, 
in base ai credo
di ognuno
di noi, 
sboccerà piano
per rinchiudersi
a voci e luci 
troppo forti...
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Profilo Autore: Grazia Savonelli  

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Mi piace scrivere

ma altrettanto

trovo piacere

nella condivisione

di ciò che ho scritto.

C’è stato però un tempo

in cui le mie poesie

le tenevo chiuse

nel buio di un cassetto.

Quando le ho cercate

tra pasciuti tarli

e pance all’aria

ho trovato solo

parole masticate

in piccoli coriandoli.

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Profilo Autore: Antonio Girardi  

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