Il pensiero dei giorni passati
avvolti dalla pioggia e dal buio
ha sgombrato il ponte della vita.
C'è il fischio di una sirena che stride.
Mi ritrovo ammucchiato in fuga
odore di mirto sulla mia schiena
un filo di fumo rigido tra gli occhi.
Cento e più passi, vociare nel silenzio
che scopre i battiti del cuore notturno.
Impazzirei, se lo sentissi tacere.
Sono fermo, brontola la corsa del mare,
è lenta rinuncia di orme di sabbia.
Cresce ancora il vento, si perde in boati.
Naufraghi ascoltano le onde sirene,
per il moto dell'acqua cozza il mio sguardo.
L'alba ha un viso famelico, ingordo,
e viziosa ingoia il mio nome.
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