Trecce brune fluttuanti
sul fondo schiena
all’inceder tuo danzante.
Su uscio senza chiavi
di modesta casa bianca
a respirare amore.
Profumo di lavanda, tutto intorno,
fragranza di pane fresco e calda ricotta.
Giù per i campi biondi
intarsiati da rossi papaveri,
corse in libertà,
occhi felici, luminosi di povertà.
Cibano l’anima di malinconia
ora i soli ricordi
racchiusi in valigia di cartone,
pesante di vuoto.
Ricordi di sole infuocato
che d’orava ogni alba
e ramava serate estive.
Ricordi di fichi d’india
che mutavano ogni scorcio
in dipinto d’autore.
Ricordi di agrumeti
carichi di gialli limoni
e di estese spiagge con barche assopite.
Al migrar del giorno
riapri il tuo misero bagaglio,
fecondo di ricordi
e ti immergi, occhi chiusi,
in quel tuo piccolo grande mondo.
sul fondo schiena
all’inceder tuo danzante.
Su uscio senza chiavi
di modesta casa bianca
a respirare amore.
Profumo di lavanda, tutto intorno,
fragranza di pane fresco e calda ricotta.
Giù per i campi biondi
intarsiati da rossi papaveri,
corse in libertà,
occhi felici, luminosi di povertà.
Cibano l’anima di malinconia
ora i soli ricordi
racchiusi in valigia di cartone,
pesante di vuoto.
Ricordi di sole infuocato
che d’orava ogni alba
e ramava serate estive.
Ricordi di fichi d’india
che mutavano ogni scorcio
in dipinto d’autore.
Ricordi di agrumeti
carichi di gialli limoni
e di estese spiagge con barche assopite.
Al migrar del giorno
riapri il tuo misero bagaglio,
fecondo di ricordi
e ti immergi, occhi chiusi,
in quel tuo piccolo grande mondo.
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