Quando vago in città
Su strade screpolate
Come pelli anziane
Sono onde senza suono
Queste onde che io non so
Su strade screpolate
Come pelli anziane
E ossa in catacombe
Muri cicatrizzati si scontrano
E si sentono, in fondo, tra le folle
Muri cicatrizzati si scontrano
E si sentono, in fondo, tra le folle
I suoni delle onde
Che si infrangono tra i vicoli
Sono onde senza suono
Non si vedono né sentono
Ma ci sono, sempre lì
Sempre che ascoltano
Ma ci sono, sempre lì
Sempre che ascoltano
E chiamano piangenti come gabbiani
Il nome mio
Il nome mio
Queste onde che io non so
Dove portino o da dove vengano
Mi sentono e mi guardano
E mi seguono ovunque vada
Mi sentono e mi guardano
E mi seguono ovunque vada
Nella veglia, quando dormo, quando penso
Quando sono allo specchio e mi guardo
E chiedo a me stesso
Ma il riflesso non risponde mai
E chiedo a me stesso
Ma il riflesso non risponde mai
Quando mi vesto e non so cosa indossare
Che maschera mettere tra le mille conservate
Quando parlo con mia madre
Che con premura chiede sempre come stia
Che maschera mettere tra le mille conservate
Quando parlo con mia madre
Che con premura chiede sempre come stia
Quando sono con la mia fidanzata
E rimango sveglio a fissare il soffitto
Mentre lei dorme
Quando prendo il treno
Per andare a trovare un amico
Onde, sento io
E rimango sveglio a fissare il soffitto
Mentre lei dorme
Quando prendo il treno
Per andare a trovare un amico
Onde, sento io
Che chiamano, solcano, si strusciano
Avide sugli scogli del mio cuore
Erodendo
Avide sugli scogli del mio cuore
Erodendo
E lasciano detriti, scaglie, lische
Salme di pesci e alghe
Fino a farsi sabbia e sale
Fino a farsi sabbia e sale
Piccoli granelli in un grande mare
Un mare incurabile
Un mare inguaribile
Senza fine
Un mare inguaribile
Senza fine
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