Lasciare tutto,
andare via,
lontano,
in una città sconosciuta.
Cominciare da zero,
faticare da mattina a sera.
Mai una parola gentile,
solo fatica.
Pian piano l'anima del fanciullo,
viene seppellita dalla durezza della vita.
Il lavoro pesante soffoca i sogni.
Non c'e'tempo per guardare le stelle.
Mangiare pane e speranza.
Solo, ma determinato.
Guardando indietro solo miseria.
Allora guardare avanti,
per una vita diversa.
Per non sentire più i morsi della fame.
Costruire con le proprie mani il futuro.
Tornare a casa con la brina sulle spalle,
lavorare sotto la pioggia senza riparo.
La vita cambia,
migliora.
Ma dentro c'è sempre quel bambino che non ha mai potuto correre dietro un pallone.
andare via,
lontano,
in una città sconosciuta.
Cominciare da zero,
faticare da mattina a sera.
Mai una parola gentile,
solo fatica.
Pian piano l'anima del fanciullo,
viene seppellita dalla durezza della vita.
Il lavoro pesante soffoca i sogni.
Non c'e'tempo per guardare le stelle.
Mangiare pane e speranza.
Solo, ma determinato.
Guardando indietro solo miseria.
Allora guardare avanti,
per una vita diversa.
Per non sentire più i morsi della fame.
Costruire con le proprie mani il futuro.
Tornare a casa con la brina sulle spalle,
lavorare sotto la pioggia senza riparo.
La vita cambia,
migliora.
Ma dentro c'è sempre quel bambino che non ha mai potuto correre dietro un pallone.
Commenti
a colmarle. Una lirica che ho molto apprezzato. Un saluto Muchelina!
Brava!