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ARGOMENTO: Incomprensibilita dei versi e poesia ermetica

Incomprensibilita dei versi e poesia ermetica 6 Anni 10 Mesi fa #1

  • Marina Lolli
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Gentilissimi tutti ,nessuno escluso ,vi è mai capitato di leggere versi sensa senso ? Avete mai avuto difficoltà nel riuscire a comprendere il significato di una poesia nella quale si è fatto un uso esasperato di parole che come direbbe qualcuno non ci "azzeccano " niente perche'non creano un pensiero ne una frase di senso compiuto ?
Direste che anche queste sono sperimentazioni?
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Incomprensibilita dei versi e poesia ermetica 6 Anni 10 Mesi fa #2

  • Grace D
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Assolutamente no, quando non riesco a trovare conclusioni nei versi, ci rinuncio a cercare di capire e passo oltre. La poesia anche se è ermitica, deve scaturire dei messaggi anche se spesso invia a diverse interpretazioni.
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Incomprensibilita dei versi e poesia ermetica 6 Anni 10 Mesi fa #3

  • Henry Lee
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A me stimolano molto i testi ermetici, mi spingono a trarre un significato, che magari dopo non c'azzecca molto con ciò che voleva scrivere l'autore, ma ha pizzicato comunque la mia fantasia, quindi ha fatto del bene. Credo serva a questo quel genere di scrittura, a stimolare diverse visioni. Che il sole al tramonto sia bello lo sanno tutti.......... Hai aperto una bella discussione Marina e ti ringrazio. HL.
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Incomprensibilita dei versi e poesia ermetica 6 Anni 10 Mesi fa #4

  • Giancarlo Gravili*
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Ciao Marina.
Concordo in toto con te, fatti salvi ovviamente i significati intrinsechi alla libera espressione di
ognuno.
In realtà, secondo una mia personale opinione e visione, dovremmo analizzare sin dalle origini il significato di poesia.
Il termine greco poiesis indicava creazione: arte nella creazione.
Partendo da ciò si evince come la poesia sia nata libera, prendendo questo nome.
La sua definizione la connota in pieno.
Nella sua evoluzione questa forma d'arte è sempre andata a braccetto con altre espressioni inscindibili dell'uomo. La socialità di tali manifestazioni s'univa alla filosofia, al canto, alla musica e a ogni espressività indotta dal pensiero.
Tracciando il sentiero della sua evoluzione a larghi margini, ci ritroviamo alla nascita del periodo
dei comuni; dove la poesia e la scrittura divengono strumento anche di giustificazione politica, riempiendo in tal modo un catino già colmo di connotazioni.
Non per nulla Machiavelli docet con la sua opera a Firenze.
Troviamo anche l'esempio della “chanson francese” opera musicale costruita insieme a una poesia.
Primo esempio in Italia è invece la poesia siciliana nata alla corte di Federico II che abbandona l'accompagnamento musicale e sposa la forbita lingua “dialettale”.
Accanto a questo tipo di scrittura sorgerà poi la più classica definizione di poesia.
Essa dovrà essere in maniera rigida un canone prefissato che rispetterà un determinato numero di sillabe e uno schema metrico.
Questa per molto tempo sarà la poesia: sonetti, madrigali e altro. Con diverse varianti nella definizione di endecasillabo.
Ciò è importante perchè deriva da questa necessità, la nascita della “licenza poetica”. Molti autori adattavano le parole per rispettare le regole.
Le regole stesse erano nate per dare alla poesia, privata della musica, una sua intrinseca musicalità.
Arriviamo con un salto di secoli fino al Leopardi che nel suo contrasto tra poesia e prosa, traccia le basi della poesia moderna.
Liberi da schemi sono i giorni nostri dove a parer mio tutto può convivere.
L'ermetismo di Ungaretti, che in realtà qualche spunto lo prende dalla poesia Giapponese dell'Haiku.
Il futurismo di F.T. Marinetti con le sue forme onomatopeiche e progressive.
Tutte queste manifestazioni d'espressione io le coinvoglio in un unico amore chiamato “Poiesis”.
Sia allora la poesia per ognuno arte e creazione libera secondo il proprio sentire.
L'artista deve essere libero d'esprimersi quando l'estro chiama in qualsiasi mutazione del moto d'animo.
Io mi ritengo “Poiesis” nel suo significato originale, per me non esite limite.
Il limite è quello che imponiamo a noi nel condizionamento delle convenzioni dell'uomo.
Andare oltre ogni limite è il mio credo.
Grazie ancora Marina del tuo pensiero espresso nel forum e ribadisco la condivisione di esso con l'aggiunta del mio breve pensiero.
Si può e si deve convivere con tutte le forme d'espressione altrimenti la conoscenza dell'uomo diverrà cenere sparsa dal vento: tutti la potranno inalare, rimanendone da essa intossicati senza aver potuto godere del calore da essa generato un tempo.
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Incomprensibilita dei versi e poesia ermetica 6 Anni 10 Mesi fa #5

  • Marina Lolli
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Vorrei ringraziare quanti hanno risposto alla mia domanda,so che la poesia comunque sia espressa deve generare emozioni ,stimolare il pensiero , ma ho ancora dubbi riguardo gli esperimenti.
Esperire significa provare ,tentare di mettere in opera ,ma se chi scrive una poesia usa a sproposito vocaboli dando al lettore quasi il senso che questi non ne conosca il vero significato ,insomma se quella poesia non è che un insieme di vocaboli che stancano chi legge questa è ancora poesia ?
E se si , allora devo pensare che quel lettore insoddisfatto sia un asino ?
Quando allora la poesia non è piu tale se tutto è giusto ?
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Incomprensibilita dei versi e poesia ermetica 6 Anni 10 Mesi fa #6

  • Giancarlo Gravili*
  • Avatar di Giancarlo Gravili*
Le tue osservazioni Marina sono giustissime la peculiarità è suscitare emozioni attraverso la trasfigurazione scritta dell'impalpabile interiore.
Se nello scrivere trasponiamo il vuoto preferendolo al pieno dell'anima, avremo compiuto un edonistico viaggio esteriore che non arriverà mai a trasmettere quel messaggio subliminale che il nostro animo ha in sé.
Offriremo un mero saggio di capacità linguistiche, non poetiche.
Il discorso sarebbe vastissimo da affrontare, direi che in taluni casi la lettura occorre lasciarla a chi entra in empatia con il testo, se ciò non avviene, guardiamo altrove non dobbiamo farne un carico morale se in noi non scatta il moto d'interesse verso uno scritto.
Pensa la cosa come una diseguaglianza intellettuale che della forma non tange la circonferenza o come un insieme di infinite espressioni parallele che non si incontreranno mai, ma che esistono e sottendono in loro un aggregazione di pensiero e intenti.
Al di là comunque del mio pensiero mi sento di sposare il tuo sull'argomento.
Un caro saluto.
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Incomprensibilita dei versi e poesia ermetica 6 Anni 10 Mesi fa #7

  • Aita Carla
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Spesso pensiamo che non sia valido un brano solo perchè non ci da emozioni e non lo sentiamo ma non è detto, può essere che non sappiamo leggerlo o che non ci piaccia come può non piacere la menta. A volte si scrive usando termini complessi per stupire, per sperimentare e sicuramente ci sarà pure qualcuno che userà termini a sproposito.
Credo che sia importante conoscere poeticamente una persona per poi capire quali sono i suoi passi, se si sposta dal propio baricentro per osare.
Io so che spesso non mi attirano le composizioni anche se non le capisco ma bisogna vedere che intendiamo per CAPIRE: spesso le capisco ma non le sento.
E brava la Lolli che ci fa discutere neeeeeee
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Ringraziano per il messaggio: Marina Lolli

Incomprensibilita dei versi e poesia ermetica 6 Anni 10 Mesi fa #8

  • Marina Lolli
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;- ) ;- )
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Incomprensibilita dei versi e poesia ermetica 6 Anni 10 Mesi fa #9

  • alec18marzo
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Per come la vedo io, e in questo caso mi aggancio a ciò che ha scritto Henry Lee, la poesia ermetica deve offrire nei sui contenuti almeno una chiave di lettura che non può prescindere dalla comunicazione: sia essa rappresentata da stati d'animo, giochi di allusioni, da parole, frasi o incisi "illuminanti"che lasciano spazio all'intuizione. Ciò è necessario per restituire alle parole un significato capace di generare emozioni...Se la poesia (ermetica) annulla in senso assoluto la capacità di comprensione, è, a mio parere, un’accozzaglia di parole inutili, una supercazzola…a questo punto meglio sfogliare la Settimana Enigmistica e incaponirsi nella risoluzione di rebus, sciarade, indovinelli e giochini vari.
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Incomprensibilita dei versi e poesia ermetica 6 Anni 10 Mesi fa #10

  • Marina Lolli
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Condivido ,anche io sono convinta che la poesia per ermetica che voglia essere deve dare una chiave di lettura ,io non saprei che farmene di vocaboli e pensieri astrusi, non penso inoltre che si tratti di saper leggere tra le righe ,perchè un pensiero per quanto codificato deve poter esser letto ,altrimenti cosa resta di cio che l'autore voleva trasmettere?
Credo che sperimentare sia una buona cosa se comunque costruisce ,ma gettare parole in aria per vedere poi cosa si compone sia il nulla .La mia mente ha bisogno di concetti e di emozioni derivanti da questi.
Grazie per il commento.
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