In altro tempo (che già pare antico),
eravamo foglie dello stesso ramo.
Il vento ci conduceva in mille strade.
Tra vortici freddi e bui, ci mostrava la vita dura.
Poi però, la sera, sempre ci riportava al ramo.
Cosi non temevamo nulla.
Era sempre li, a darci ombra d’estate
e riparo d’inverno.
Ora non c’è più! E il vento ci ha dispersi.
Non siamo più foglie.
Ora siamo rami e abbiamo foglie nostre.
Le proteggiamo e curiamo
affinché non ce le rubi il vento.
Mai, però, dovremo dimenticare
le foglie che eravamo.
Lo dobbiamo al nostro caro ramo
che ci ha permesso
di esistere e diventare quel che siamo.
Quante volte nei pensieri
rivedo noi fratelli nel quartiere,
sorridenti e spensierati, senza ombra di paura.
Allora i figli eran di tutti
ogni mamma era chioccia di altri cento.
Quei tempi più non possono tornare.
Li ritroveremo solo quando
si formerà il nostro albero celeste.
eravamo foglie dello stesso ramo.
Il vento ci conduceva in mille strade.
Tra vortici freddi e bui, ci mostrava la vita dura.
Poi però, la sera, sempre ci riportava al ramo.
Cosi non temevamo nulla.
Era sempre li, a darci ombra d’estate
e riparo d’inverno.
Ora non c’è più! E il vento ci ha dispersi.
Non siamo più foglie.
Ora siamo rami e abbiamo foglie nostre.
Le proteggiamo e curiamo
affinché non ce le rubi il vento.
Mai, però, dovremo dimenticare
le foglie che eravamo.
Lo dobbiamo al nostro caro ramo
che ci ha permesso
di esistere e diventare quel che siamo.
Quante volte nei pensieri
rivedo noi fratelli nel quartiere,
sorridenti e spensierati, senza ombra di paura.
Allora i figli eran di tutti
ogni mamma era chioccia di altri cento.
Quei tempi più non possono tornare.
Li ritroveremo solo quando
si formerà il nostro albero celeste.
Commenti
Ciao
Aurelio