Le dieci e dieci, il tempo

dice di antenne volte a voler suo

portatore di maniacali scienze

l’allele dominante detta

segniche lingue.

La linea della vita guarda al cielo

ritta da entrambi i baffi -becchi

di cera stanno all’azzurrità come

dei canapini nei fuscelli

in cerca di una bacca che li appaghi,

sul lago pittano

la (in)finitezza di orologi

dalla memoria qui squagliata.

La replica da istanti rotti.

Uccise convenzioni, arridono

all’aldilà o all’apice

del qui et nunc, schianto divino,

           macchiato d'erba e limo.






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Profilo Autore: Rita Stanzione*   Sostenitrice del Club Poetico dal 18-07-2015

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