L'autunno solleva foglie nel viale:
se sono morte qualcuno le muove,
ma son vive in posizione fetale.
Allungo il naso e quello si commuove.
Vanno in fiamme sotto un cielo sbiancato,
gli alberi sono una rete smagliata;
ora respiro col naso tappato,
la vita è nella stagione sbagliata.
Si allaga la strada senza rotonde,
qualche pensionato non trova poso,
chi ha fretta suona e qualcuno risponde.
Forse è la festa in nero dello sposo,
forse è il senso di queste vagabonde,
forse non c'è più l'attrito viscoso.
E l'autunno brucia il cuore nel gelo,
poi lo rammucchia in un cumulonembo,
mi spiffera tutto come un anelo
ma tanto tengo il segreto nel grembo.
L'autunno ora non si rade più il pelo,
l'autunno appoggia un libro sotto al gambo.
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