Padre Nostro che non sei nei cieli
calpesti come noi la nuda terra
con i tuoi piedi e i tuoi sospiri
scuotendo il capo perpetuamente.
Avanzi con il timore nostro
senza comprendere quale timore sia
“Hanno trasformato la casa terra
in un enorme, ciclopica smisurata rovina!”.
Padre Nostro t'ho scorto.
Sei più alto del mio immaginario.
Non riconosco la tua chioma
Ti scruto bene e m'accorgo
che m'appari completamente calvo.
Allarghi le braccia, pesano
declinano penzolando sui fianchi
mentre il capo ancora scuoti
No, non vedi ragione e
neppure una sola spiegazione
“Com'è possibile
com'è possibile
invocarmi in continuazione
stolti uomini!
Ineluttabilmente stupidi!
Ed io, ora, cosa posso ancora fare?
Mi siedo e attendo, oppure
mi volto e passo...”.
La Tua misericordia calma
Non indietreggi di un sol passo
tendi le braccia e ancora oggi
accogli, soddisfi e rispetti
ogni invocazione di preghiera.
Commenti
Una poesia veramente singolare! ciao...^.^
Grazie Giò
un caro saluto
tuttavia da sempre discende
e non si cura della ragione migliore
Un saluto Ambra