Mi scorderò del tempo ch’attanaglia
spostando le lancette nel futuro
dov'è universo a misura d’uomo
e, piccola, la Terra che mi accoglie.
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L’ultima scienza disporrà le cose
salvando il mare spero per intero.
E le pianure, le colline, i monti,
i laghi, i fiumi e le città di adesso
saranno in miniatura replicate.
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Osserverò allora tutte le mie genti
con occhi colmi della comprensione
che fino ad oggi colpevolmente tace.
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In ore dedicate al giusto andare,
tra nuovi passi in echi di sospiri,
osserverò dentro me stesso e fuori.
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Quale amore che ora non conosco
si mostrerà per come non l’ho visto?
È proprio colpa del millennio nuovo
o sono solo recidive distrazioni?