Non avrei mai voluto
essere un poeta
per non scrivere
con quella frenesia
di raccontare
l’anima a brandelli
cercando poi di ricomporli
per non offendere quel cuore
che d’improvviso può tacere.
Non avrei mai voluto
essere un poeta
per non forgiare le parole
sopra un incudine di fogli
e non fare morire quella fiamma
che arde sotto ad un’emozione.
Non avrei mai voluto
essere un poeta
per non mentire ai miei pensieri
solo per quella forza che hanno
di graffiare anche la pietra.
Per tutto questo
e per molto altro ancora
non avrei mai voluto esserlo.
Avrei magari voluto
essere un menestrello
e cantare
alla polvere dei cortili
e come lei dissolvermi
per non provare quella vergogna
nel denudare i sentimenti.
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