Quell'ardore acerbo,
che nel sogno scalda il domani ..
e nel risveglio, il reale,
l'illusione spegne.
Io mi specchio.
Le trottole, conclusi i vorticosi giri,
tra i giocattoli vengono riposte.
Vuoto e falso vivere,
dove le fiamme inceneriscono le mani,
l'inganno consapevole il pensiero mi porge.
Strade e corridoi senza nome,
dove la memoria si smarrisce
in questo labirinto la mia dimora trascina.
La cenere dei sogni,
con il loro labile ricordo
il pensiero malgrado persuade.
Labirinto di inganni e d'amore
tra le siepi di cemento la via non riconosco.
Commenti
Belle immagini, molto piaciuta. Ciao! ^.^
Avrò modo di confrontarmi ed esaminare le vostre composizioni. Saluti
(Nessuna interpretazione personale)