Sono confusa, non sai quanto
i miei occhi dall'aria tranquilla
aprono e chiudono celando pianto
ma osservando te, iride sfavilla.
Diventi piccino sul mio petto
ferisci con lusinghe e inganno
inietti veleno come un insetto
mi fai male e mai ti condanno.
Ora sei qua sfacciato irridente
un falco pronto a ghermire
la preda senziente e gaudente
che ahimè s'appresta a morire.
Poi tutto finisce e vai lontano
planando ritorni al tuo nido
disertando come un villano
lasci nel campo solo feriti.
Commenti
Molto piaciuta, brava come sempre Genoveffa.
Un caro saluto