Delle volte mi soffermo a pensare
alla solitudine degli altri senza comprenderla,
sarà perché con la mia ho imparato a conviverci.
Si lamentano in continuazione per quel male oscuro
che scava nelle profonde radici dell'io incompreso.
Eppure non sono realmente sole, hanno famiglia,
un marito accanto o amici veri che stravedono
e darebbero la vita per la loro felicità.
Insoddisfatte e lamentose cercano altro,
forse evasione o attenzione che pensano di non ricevere
soffrono del male di vivere, eterni insoddisfatti,
ogni appiglio è valido per poter afferrare e comunicare sconforto
scaturito dal loro subconscio in modo errato e amplificato,
in qualche modo cercano di esternarlo al mondo sempre più distratto,
cercando quelle attenzioni di cui avvertono eccessiva carenza.
Insomma persone insoddisfatte di ciò che hanno
talvolta vorrebbero demolirne altre in egual misura.
Allora mi rendo conto che la mia solitudine è buona compagna
e nelle nostre lunghe chiacchierate riesce a farmi riflettere su tante cose.
Sul dolore che ho provato per una mancanza vera,
importante come la luce dei miei occhi eppure, è quella stessa luce
a spronarmi a non arrendermi alle prove della vita,
dandomi la forza di discernere tra realtà e fantasia.
Il dolore non si inventa, solo dopo averlo provato si può esternare
talvolta resta incompreso ma si evincerà sempre
nella percezione trasmessa dall'anima.
Sicuramente ci vuole una forza non comune
per non cedere all'inganno dello sconforto e della malinconia
che potrebbe condurre a gesti estremi.
Commenti
Ciao perché tu sei una creatura speciale,
Anche se siamo decisamente diversi è bello sapere che andiamo perfettamente d'accordo Ciao